Il dieci giugno guardiamo il calendario e come ogni anno ci chiediamo se questa roba è più grande di noi, del tempo che possiamo investirci, delle energie che possiamo spendere per questa avventura. 

Poi parte il carrozzone e il vortice ti aspira e non hai scampo. 

Sono quelle facce che ti fregano: ogni anno differenti ma con gli identici sorrisi di chi ti guarda e in silenzio fa le feste e ti ringrazia. 

E l’estate scappa via, di giovedì in giovedì. 

Paesi diversi e tanta gente a viverli. Colline, periferie, campagna. Caldo, stelle e lune infinite. Tutto scappa di mano. 

Il 19 settembre sgonfiamo l’ultimo arco e ci si ritrova soli e sul ciglio della strada. Solo lì capiamo che il vortice ha smesso di lavorare. 

Quando l’arco è a terra sei sempre solo e hai tempo per pensare. 

E ritorniamo al dieci giugno e a noi con il foglio in mano e quelle tredici date che sembrava volessero uscire dalle righe e che alla fine le righe le hanno proprio salutate. 

L’estate si è sgonfiata ed è lì a terra. 

Come il nostro arco gonfiabile. 

Buon autunno. Buone corse.

Ah….grazie a tutti.