Articolo a cura del Dott. Andrea Castegnello
I disturbi gastrointestinali rappresentano spesso un problema ricorrente soprattutto tra gli atleti di resistenza.
Tra il 30-50% dei corridori di lunga distanza, si accusano problemi intestinali legati all’esercizio fisico, tra lieve e forte intensità.
Bill Rodgers, leggenda della maratona, con 4 vittorie sia alla maratona di Boston che alla maratona di New York alla fine degli anni ’70 disse: “Si vincono o si perdono più maratone nei bagni che a tavola.
“Questo ci fa riflettere sull’entità del problema per gli atleti di resistenza e in particolare per i corridori di lunga distanza o per i triatleti. I problemi più comuni a tutti, includono dal dolore addominale alla nausea, dal reflusso gastroesofageo (o bruciore di stomaco), a crampi addominali, flatulenza, feci molli, diarrea, sino anche a diarrea sanguinolenta e vomito nei casi più gravi. I fastidi generalmente vengono localizzati sul tratto intestinale superiore e nel tratto intestinale inferiore (colon ascendente e colon discendente).
Secondo alcuni studi effettuati in laboratorio e studi sul campo è stata riscontrata correlazione tra i sintomi con l’alimentazione e da altri fattori. Da questi studi sono state identificate una serie di potenziali cause suddivise in 3 categorie generali:
• fisiologico
• meccanico
• nutrizionale
Le cause fisiologiche dei sintomi gastrointestinali sono caratterizzate prevalentemente da riduzione del flusso sanguigno.
Durante l’esercizio fisico, il flusso sanguigno viene reindirizzato in modo preferenziale ai muscoli in funzione coinvolti nell’attività e il flusso di sangue verso l’intestino può essere ridotto fino all’80%. Un così basso apporto di sangue può compromettere la funzionalità intestinale. Una forte incidenza è dettata anche dalla sfera emotiva, un
aumento dell’ansia (soprattutto prima della competizione) determina disturbi che interessano il tratto gastrointestinale.
A seguire le cause meccaniche di disturbi gastro-intestinali sono legate all’impatto durante la corsa o correlate alla postura. In alcuni casi, è stato stimato che circa il 16% dei corridori riferisce di avere diarrea con tracce ematiche in almeno un’occasione dopo una gara o una corsa intensa.
La causa è associata alle continue sollecitazioni meccaniche che subisce l’intestino dovute al rimbalzo ripetitivo durante la corsa, in combinazione a ciò, si associa una riduzione del flusso sanguigno nell’intestino (e riduzione di percentuale in ossigeno di alcune parti di esso). L’insieme di questo può determinare la causa del sanguinamento.
Infine, l’alimentazione può avere una forte influenza su problematiche più o meno severe del tratto gastro-intestinale.
Fibre, grassi, proteine, fruttosio sono stati tutti associati a un rischio maggiore di sviluppare sintomi gastrointestinali. Così anche la disidratazione, probabilmente a causa di una inadeguata assunzione di liquidi, può anche esacerbare i sintomi. Ma delle cause alimentari verrà esposto in maniera più approfondita in un altro articolo. Senz’altro, tra i consigli ai soggetti che sono predisposti a sviluppare sintomi gastrointestinali, si raccomanda una dieta a basso contenuto di fibre qualche giorno prima (o anche un paio di giorni prima). Pasta di grano duro, riso bianco, in sostituzione al pane integrale o, cereali ricchi di fibre, avena e riso integrale.
E’ importante inoltre evitare la disidratazione, pertanto è fondamentale una corretta idratazione pre-gara. Fondamentale è mantenere un intestino in salute, osservando semplici regole alimentari e di idratazione, ma altresì di integrazione, come ad esempio l’assunzione probiotici vivi, fondamentali per l’equilibrio del microbiota intestinale, un organo indispensabile per innumerevoli funzioni del nostro organismo.
Bibliografia:
• “Gastrointestinal Complaints During Exercise: Prevalence, Etiology, and Nutritional Recommendations” Erick Prado de Oliveira
• Roberto Carlos Burini & Asker Jeukendrup
Settembre
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